Esistono diversi tipi di dolore e ognuno di noi lo vive in modo diverso, per cui può essere difficile riuscire a descriverlo ed essere compresi. Conoscere i vari tipi di dolore può aiutare ad esprimere ai professionisti sanitari le proprie sensazioni, in modo che siano facilitati a definire il trattamento più idoneo, ad alleviare il dolore, donando un sollievo che risvegli la spensieratezza e il desiderio di tornare in movimento.
Il dolore, fondamentalmente una sensazione spiacevole, è definito ufficialmente della IASP (International Association for the Study of Pain), come «un’esperienza emozionale e sensoriale spiacevole associata a un danno tissutale acuto o potenziale».
È il risultato di una complessa interazione tra lo stimolo puramente doloroso e fattori legati alla persona: ambientali, culturali, religiosi, affettivi, genetici, che possono modificare in maniera importante quanto percepito.
Il segnale doloroso spesso è un segnale importante per la diagnosi iniziale di malattia ed è fra tutti il sintomo che interferisce maggiormente con l’integrità fisica e psichica del paziente, più angosciante e preoccupante per i suoi familiari, con un notevole impatto sulla qualità della vita.
La sensazione spiacevole del dolore, anche se talvolta è difficile da alleviare, rappresenta un meccanismo di difesa che ci mette in guardia dalle lesioni, consentendoci quindi di proteggere il nostro organismo. Se non fossimo in grado di percepire dolore, non potremmo evitare lesioni ripetute o danni permanenti al nostro corpo.
Essendo un’esperienza soggettiva, comprendere il tipo di dolore che si prova ed essere in grado di descriverlo in modo dettagliato può essere di grande aiuto. Quindi, prendiamo confidenza con i vari tipi di dolore la cui classificazione può essere fatta in base alla durata o all’origine.
Si possono distinguere 2 tipologie diverse di dolore, in base alla durata specifica:
1- DOLORE ACUTO
Ha la funzione di avvisare l’individuo della lesione in corso ed è normalmente localizzato, dura per alcuni giorni, compare all’improvviso e tende a diminuire con la guarigione.
2 – DOLORE CRONICO
Si protrae oltre i normali tempi di guarigione di un‘infiammazione e solitamente supera i 3 mesi. Quindi, è duraturo e accompagna malattie ad andamento cronico.
Un altro tipo di classificazione è basata sull’origine:
DOLORE INFIAMMATORIO
Alla base del dolore c’è sempre un processo infiammatorio del tessuto interessato che può avere manifestazioni diverse, variabili a seconda della tipologia di infiammazione: è tipicamente intenso e acuto se avviene con una brusca sollecitazione meccanica come nei muscoli, nelle ossa, nei tendini o nelle articolazioni. La persistenza e la cronicizzazione di un processo infiammatorio possono causare danni rilevanti, anche irreversibili, ai tessuti interessati, determinando il dolore cronico.
DOLORE NEUROPATICO
È collegato ad un alterato funzionamento a livello del sistema nervoso, per cui, alla spiacevole sensazione dolorosa, si può associare una sensazione di bruciore, di fastidio o formicolii.