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IN CASO DI COMPARSA DI SINTOMI: COSA FARE?

Gli accorgimenti generali da applicare sono: riposo, assunzione di liquidi, consumo di pasti facilmente digeribili.

Saranno proprio i sintomi a guidare la scelta della cura. Infatti, su consiglio del Me- dico o del Farmacista, è possibile ricorrere all’uso di farmaci contro il dolore, anti- piretici per abbassare la febbre, antinfiammatori per contrastare l’infiammazione o prodotti specifici per i sintomi del raffreddore, del mal di gola o per la tosse.

 

 RAFFREDDORE

Il sintomo più caratteristico è il naso chiuso, dovuto all’infiammazione della mucosa e all’accumulo di muco nelle cavità nasali. In commercio ci sono diversi prodotti per contrastare questo sintomo molto fastidioso. La scelta va fatta in funzione dell’età, di terapie in corso e di eventuali patologie croniche.

Quando il problema è il naso chiuso non dobbiamo trascurare la mucosa che è infiammata e irritata ed ha bisogno di sostanze che l’aiutino a difendersi dagli ag- gressori e che le consenta di recuperare in fretta una condizione di salute. A tal fine possono essere impiegate sostanze vegetali che, proteggendo la mucosa nasale, riducono l’irritazione e ne favoriscono il processo di rigenerazione, aiutando a libe- rare il naso chiuso con delicatezza.

 

 MAL DI GOLA

Il mal di gola acuto è un processo infettivo-infiammatorio, causa dolore ed irrita- zione alla mucosa della gola, che si accentua durante la tosse e la deglutizione del cibo o della saliva. L’obiettivo del trattamento è mirato alla riduzione del dolore e dell’infiammazione. A tale scopo sono disponibili in farmacia formulazioni ad uso topico come spray, collutori o pastiglie che possono contenere antisettici e sostan- ze ad azione antinfiammatoria.

 

LO SAI CHE…

 

Le pastiglie grazie al loro effetto rapido sul cavo orale consentono di alleviare il dolore rapidamente quando il mal di gola diventa forte. Anche gli spray agiscono rapidamente sull’infiammazione e, diversamente dalle pastiglie, consentono di ave- re un‘azione mirata nel punto specifico del dolore.

 

 TOSSE

La tosse è senz‘altro il sintomo più caratteristico delle malattie che colpiscono l‘al- bero respiratorio. È un mezzo attraverso il quale il corpo cerca di liberarsi da ospiti indesiderati, come batteri e virus. Il riflesso della tosse viene, infatti, attivato nel ten- tativo di espellere il muco nel quale si trovano intrappolati i microrganismi, affinché questi non raggiungano i polmoni.

È importante sapere che esistono 2 tipi di tosse che richiedono ciascuno un inter- vento mirato e specifico.

 

LO SAI CHE…

La tosse che accompagna gli episodi infettivi delle prime vie aeree è generalmente secca e “stizzosa” al suo esordio. Questo tipo di tosse non svolge alcun ruolo pro- tettivo all’interno delle vie aeree, ma, addirittura, crea notevole disturbo soprattutto nelle ore notturne. In questi casi, il ricorso a farmaci sedativi della tosse, che ne ri- ducono l’intensità, è solitamente la scelta più adeguata. Il motivo principale per cui è importante calmare la tosse secca è che aggrava lo stato infiammatorio. Ricorda che i sedativi della tosse non sono indicati nella tosse grassa e produttiva.

 

LO SAI CHE…

Passata la fase acuta dell’influenza, durante la quale predomina la tosse secca, nell‘ulteriore decorso dell‘infiammazione (3°- 4°giorno) la tosse tende a trasfor- marsi in grassa o “produttiva” ovvero accompagnata dalla produzione di catarro.

 

LO SAI CHE…

 

In caso di infezioni virali o batteriche, l’irritazione e l’infiammazione possono cau- sare un’ipersecrezione con aumento della viscosità del muco ed un suo accumulo a vari livelli nelle vie respiratorie. Si rende, quindi, necessaria un’azione sinergica mirata ad eliminare la carica patogena, ridurre l’infiammazione, fluidificare il muco e favorire l’espettorazione. Le soluzioni per aerosol rappresentano una risorsa effi- cace e sicura.

La Terapia inalatoria o Aerosolterapia è un rimedio rapido ed efficace per risol- vere molti dei piccoli e grandi problemi delle alte e basse vie respiratorie.

Il nebulizzatore è lo strumento in grado di convertire un liquido in microparticel- le che restano in sospensione in aria, vengono inspirate e sono veicolate diret- tamente alle vie aeree del paziente per il trattamento di patologie respiratorie acute o croniche.

Il farmaco è introdotto in un’apposita ampolla di nebulizzazione, di vetro o pla- stica, secondo dosi stabilite e prescritte dal medico. I vantaggi di tale via di somministrazione sono:

  • Massimo effetto a livello locale e rapida azione terapeutica a livello delle vie aeree: la presenza del farmaco è aumentata a livello dell’organo bersaglio da trattare e in tempi molto L’inizio dell’effetto di un farmaco inalato è generalmente più veloce rispetto all’assunzione orale
  • Dosaggi ridotti del farmaco per sortire l’effetto terapeutico rispetto ad una somministrazione sistemica
  • Minore incidenza di eventuali effetti collaterali rispetto a quelli determinati dalla somministrazione orale dello stesso farmaco
  • Facile uso che consente l’applicazione della terapia aerosolica in ambiente domiciliare anche su bambini ed anziani

 

 

FEBBRE

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito nel 1996 che non esiste un limite certo che definisca la febbre. Si è, quindi, scelto di ritenere normale il valore di temperatura corporea compreso tra 36.5 e 37.5 gradi. Per “febbre” si intende un aumento della temperatura corporea al di sopra dei limiti normali compresi tra 36,5

°C e 37,5 C⁰, misurata mediante termometro ascellare. Infatti, non esiste un valore unico considerato come normale, ma questo può leggermente variare a seconda del soggetto, dell’attività in corso, dell’ambiente in cui si trova. Generalmente, si de- finisce, quindi, “febbre” una temperatura superiore a quella normale. È importante sapere che la febbre non è una malattia, ma un sintomo: vuol dire che il corpo sta reagendo a un’aggressione di tipo virale o batterico. L’innalzamento della tempe- ratura ha funzioni precise: serve a ostacolare la riproduzione di virus e batteri. In genere la temperatura è più bassa tra le 4 e le 6 del mattino, ed è più alta tra le 16 e le 18.

Quando si è affetti da un malanno stagionale si verifica una maggiore produzione di radicali liberi (stress ossidativo) che può indebolire il sistema immunitario. I ra- dicali liberi sono molecole che si formano all’interno delle cellule dell’organismo. In condizioni fisiologiche, l’organismo è in grado di difendersi dagli effetti dannosi grazie ad un insieme di sostanze ad azione antiossidante, che in parte si assumono con l’alimentazione. In alcune situazioni (dieta sbilanciata, stress e stile di vita scor- retto o contatto con agenti patogeni esterni) le cellule del sistema immunitario pro- ducono radicali liberi in eccesso, che possono accumularsi all’interno della cellula e generare un processo chiamato “stress ossidativo” che danneggia la cellula stessa.

Per tale motivo, l’assunzione adeguata di sostanze ad azione antiossidante contri- buisce a neutralizzare l’effetto dei radicali liberi e sostiene il buon funzionamento delle cellule del sistema immunitario.

 

 EVITARE DI ASSUMERE ANTIBIOTICI SENZA LA PRESCRIZIONE MEDICA:

la maggioranza delle infezioni respiratorie è di origine virale, di conseguenza, la somministrazione di antibiotici risulterebbe inutile, inefficace e superflua, se non addirittura dannosa per sé e anche per gli altri, in quanto induce lo sviluppo nell’ambiente di ceppi bat- terici resistenti alle cure.

Chiedi consiglio al tuo Farmacista di fiducia!

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LE DIFESE DELL’ORGANISMO

Per coadiuvare le naturali difese dell’organismo ci sono diverse sostanze, la cui azione potrebbe essere assimilata all’uso di un ombrello protettivo.

Ogni fase della risposta immunitaria dipende dalla presenza di determinate Vita- mine e Sali minerali, per cui è importante la loro disponibilità in modo che possano contribuire alla funzionalità della naturale funzione di autodifesa del corpo, che in alcuni periodi e situazioni può risultare più debole o compromessa. Quando una corretta idratazione, un’alimentazione varia ed equilibrata, la giusta quantità di ri- poso e uno stile di vita sano non sono abbastanza per tenere lontani malesseri e malanni, ad esempio con il cambio di stagione o durante una convalescenza, questi nutrienti rappresentano un aiuto prezioso per ricostituire l’efficienza delle difese naturali.

 

 VITAMINA C

E ZINCO

La Vitamina C e lo Zinco possono essere un valido aiuto, infatti, sono fattori coinvolti in numerosi processi della risposta immunitaria e sono, pertanto, indispensabili per il corretto funzionamento del sistema immunitario stesso, supportando le naturali difese dell’organismo e aiutandoci a prevenire meglio gli stati di raffreddamento.

 

 VITAMINE

DEL GRUPPO B

Le vitamine del gruppo B sono dei micronutrienti fondamentali per il nostro organi- smo e per il nostro benessere quotidiano. Svolgono molte funzioni e vanno assunte in relazione al fabbisogno giornaliero, che varia anche in base all’età, al sesso e alle condizioni fisiologiche.

Rappresentano un importante supporto per il sistema immunitario e per il meta- bolismo energetico, trasformando i carboidrati, le proteine e i grassi assunti con l’alimentazione in energia.

 

 VITAMINA D

A tutti è noto che la Vitamina D è necessaria per la salute e il mantenimento di ossa sane. Infatti, con la sua azione, contribuisce a mantenere l’equilibrio di calcio e fosforo, promovendo la salute delle ossa.

 

Secondo studi più recenti, l’azione della vitamina D regola vari organi e sistemi ed è importante nel controllo dell’infiammazione e della funzione immunitaria. La vitamina D viene prodotta nella pelle (in seguito all’esposizione alle radiazioni ul- traviolette UVB) ma può essere anche ottenuta da fonti dietetiche e supplementari. Sfortunatamente, la carenza di vitamina D è molto diffusa; secondo alcune stime, quasi il 50% della popolazione mondiale presenterebbe quantità di vitamina D in- sufficienti.

 

L-ARGININA

La L-arginina è un aminoacido che, in presenza di particolari condizioni fisiopa- tologiche, non può essere sintetizzato dall’organismo nelle quantità e nei tempi necessari. Come accade per gli altri aminoacidi, anche l’arginina svolge un ruolo rilevante nella sintesi delle proteine che servono anche per la sintesi degli anticor- pi, rappresentando un fattore importante per il sostegno del sistema immunitario. Inoltre, la sua associazione con la Vitamina C svolge una funzione fondamentale per la produzione di ossido nitrico potenziando l’attività del sistema immunitario.

 

 ECHINACEA

La radice di Echinacea ha un’azione immunomodulante: stimola in modo aspecifico le reazioni difensive e favorisce l’aumento globale della resistenza dell’organismo all’aggressione degli agenti patogeni.

 ESTRATTO DI SEMI

DI POMPELMO

All’estratto di semi di pompelmo sono ascritte forti proprietà antinfiammatorie, an- tiossidanti e antimicrobiche. La sua utilità nella protezione dalle affezioni è legata alla capacità di agire come “pulitore selettivo”; è infatti efficace sugli agenti pato- geni ma non intacca la flora batterica fisiologica che rappresenta la prima linea di difesa verso le aggressioni esterne.

 

 PAPPA REALE

Grazie alla sua straordinaria ricchezza in micro e macronutrienti come proteine, lipidi, minerali e vitamine (la fonte naturale più ricca di vitamina B5) è in grado di conferire energia, protezione e resistenza all’organismo, senza esercitare un’azione stimolante su di esso.

È bene sottolineare che esistono diversi fattori (ad esempio la stagione, il luogo, l’origine botanica o le tecniche di lavorazione) che possono incidere significativa- mente sulla composizione della pappa reale e quindi sulla sua attività biologica; pertanto, è fondamentale che le aziende produttrici garantiscano alti standard qua- litativi, ad esempio, la titolazione, l’assenza di pesticidi e antibiotici, come assicurato da marchi di pappa reale di qualità premium.

 PROPOLI

È una sostanza resinosa scura e aromatica che le api elaborano in estate, a par- tire dalla resina di alcune piante, lavorandola affinché la possano utilizzare per la sterilizzazione di ogni parte dell’alveare. Infatti, è conosciuta per le sue proprietà antimicrobiche. È molto utilizzata per la cura del mal di gola.

 

LO SAI CHE…

 

Bisogna sempre tenere presente che gli integratori alimentari non sono medicinali e, pertanto, non hanno lo scopo di trattare determinate patologie, ma sono utili per garantire un adeguato apporto di alcuni nutrienti e supportare specifiche funzioni fisiologiche, affiancati a una dieta e uno stile di vita sani. Motivo per cui, se si nota già l’insorgenza dei primi sintomi del mal di gola e di uno stato di raffreddamento, è importante consultare il proprio Medico o il Farmacista per approfondirne le cause ed essere indirizzati verso la corretta terapia farmacologica.

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IL SISTEMA IMMUNITARIO e LA FLORA BATTERICA

Un sistema immunitario in salute ci rende più resistenti nei confronti delle affezioni respiratorie.

Il sistema immunitario è costituito da cellule specializzate che scambiano informa- zioni con tutti i distretti dell’organismo. Sorveglia e coordina tutte le attività ne- cessarie a mantenere lo stato di salute quando entra in contatto con virus o batte- ri. Uno stile di vita caratterizzato da eccessi o carenze alimentari, vita sedentaria, stress ed ansia provoca uno squilibrio della microflora batterica intestinale la cui attività è strettamente connessa alla funzione “sentinella” del sistema immunitario.

 LA FLORA BATTERICA

La flora batterica popola l’intestino; è composta da oltre 500 specie di batteri che svolgono diverse funzioni utili al nostro organismo. Una flora intestinale in equi- librio contribuisce ad ostacolare la crescita dei batteri dannosi in favore di quelli buoni. Si tratta di un equilibrio delicato che può essere alterato da diversi fattori: alimentazione squilibrata, stress, età e utilizzo di alcuni farmaci come gli antibiotici. L’intestino è una vera e propria centralina del sistema immunitario (più della metà delle cellule immunitarie risiede nell’intestino). Avere una flora batterica in equili- brio, eventualmente integrata con una buona dose quotidiana di probiotici, signifi- ca avere un sistema immunitario che funziona correttamente.

 

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LE MALATTIE DA RAFFREDDAMENTO – PREVENZIONE

Interessano le vie respiratorie di individui di ogni età e possono essere sia di natura virale sia batterica. Benché possano manifestarsi in qualsiasi periodo dell’anno, la loro diffusione è decisamente più elevata durante i periodi freddi (autunno e inverno).

Esistono numerosi virus responsabili delle malattie respiratorie: alcuni più blandi con disturbi che si risolvono, generalmente, nel giro di pochi giorni; altri, maggiormente aggressivi, che possono provocare malattie più serie (otiti, bronchiti e polmoniti).

 

Ecco di seguito alcune semplici mosse per ridurre il rischio di contagio:

  1. Lavati spesso le mani con acqua e sapone, in particolare dopo aver frequentato luoghi pubblici. Se acqua e sapone non sono disponibili, puoi usare in alternativa salviettine e soluzioni igienizzanti
  2. Evita di toccare occhi, naso e bocca con le mani non pulite: i virus si trasmettono anche così
  3. Ricordati di areare regolarmente i locali in cui passi il tuo tempo: apri le finestre più volte al giorno per almeno 15 minuti per favorire un buon ricambio di aria
  4. L’umidità dovrebbe assestarsi intorno al 50-60%, perché un microclima troppo secco favorisce l’ingresso nelle vie aeree di germi e batteri
  5. Scegli con cura l’abbigliamento, vestendoti a strati ed evitando capi troppo pesanti, che provocano abbondante sudorazione. Via libera alla lana sulla pelle, che offre un ottimo isolamento termico
  6. Fai attenzione agli sbalzi di temperatura: la differenza tra la temperatura interna ed esterna non dovrebbe mai superare 10- 15 gradi
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LE PATOLOGIE INVERNALI

La salute è un bene che va coltivato ogni giorno, attraverso un’attenzione verso noi stessi; ciò risulta particolarmente vero con l’arrivo della stagione fredda che porta con sé una serie di sfide per il nostro organismo, il quale deve adattarsi ai cambiamenti climatici: alle variazioni dell’umidità e alla temperatura più bassa. Durante l’autunno, l’aria diventa più fredda, il che può irritare le vie respiratorie e aumentare il rischio di infezioni come raffreddori e influenze.

Inoltre, la permanenza in ambienti chiusi e poco ventilati favorisce la proliferazione dei virus e dei batteri, rendendo più facile il contagio. Un sistema immunitario in salute ci rende più resistenti nei confronti delle affezioni respiratorie ed ostacola anche la comparsa di altre problematiche apparentemente scollegate da esso.

Ecco perché è importante un’adeguata informazione che sensibilizzi le persone e le indirizzi verso stili di vita e di alimentazione idonei a far fronte all’arrivo della stagione invernale. Oggi le cause principali dell’indebolimento delle difese immunitarie sono: lo stress, l’uso smodato degli antibiotici, un’alimentazione impropria, l’inadeguato riposo notturno, la sedentarietà, l’affaticamento fisico e l’avanzare dell’età.

Uno stile di vita sano, basato su alimentazione equilibrata, attività fisica costante e regolare, corretta integrazione e gestione dello stress, è la soluzione migliore per affrontare l’inverno.

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FUMO? NO GRAZIE!

Sebbene in Europa la percentuale di fumatori stia gradualmente diminuendo, tuttavia l‘abitudine al fumo è ancora fortemente radicata con tendenze in aumento fra le donne, gli adolescenti e le persone che vivono in situazioni di disagio. Il fumo è dannoso ad ogni età, pertanto va raccomandato di smettere di fumare a tutti i fumatori ed evitare anche l’esposizione al fumo passivo. I vantaggi sono ampiamente documentati e negli ex fumatori si riduce il rischio cardiovascolare sino ad arrivare ai 10/15 anni dalla cessazione del fumo con un rischio che si avvicina a quello di chi non ha mai fumato.

 

LO SAI CHE…

La nicotina, una delle sostanze presenti nel tabacco, è in grado di modificare l’umo- re generando sensazioni solo temporaneamente piacevoli. La sua assunzione può causare una dipendenza che rende difficoltoso smettere di consumare tabacco no- nostante la consapevolezza dei problemi di salute associati a quest’abitudine.

La causa della dipendenza è dovuta alla capacità della nicotina di aumentare la secrezione di neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’umore e del com- portamento. È proprio questo effetto a generare la dipendenza dal tabacco.

 

LO SAI CHE…

I sintomi della dipendenza da nicotina rendono difficile smettere di fumare a causa della comparsa di segni di crisi di astinenza quando si cerca di smettere come ansia, irritabilità, agitazione, difficoltà di concentrazione, cattivo umore, frustrazione, rabbia, aumento dell’appetito, insonnia, costipazione o diarrea. L’unico modo per evitare la dipendenza da nicotina è non iniziare mai a fumare.

 

LO SAI CHE…

 Per aiutare i fumatori a smettere esistono diversi supporti:

 

  • Terapia cognitivo comportamentale
  • Counselling professionale
  • Terapia farmacologica

 

Un supporto per combattere questi sintomi che compaiono in seguito alla sospen- sione del fumo è dato dai trattamenti sostitutivi a base di nicotina. Il fine della te- rapia sostitutiva è quello di fornire all’organismo nicotina per compensare l’abituale dose quotidiana che viene a mancare con l’astinenza dal fumo. Nei pazienti motivati a smettere di fumare, questi trattamenti possono contribuire ad alleviare i sintomi causati dall’astinenza, migliorando notevolmente le probabilità di successo. I sosti- tuti consentono di mantenere concentrazioni sufficienti di nicotina, generalmente minori rispetto a quelli assunti con le sigarette, che tuttavia contribuiscono a ridurre i sintomi da astinenza e soprattutto il desiderio di fumare. L’uso per periodi prolun- gati deve essere eseguito sempre in linea con quanto riportato nel foglietto illustra- tivo di questi farmaci acquistabili senza ricetta medica su consiglio del Farmacista. Inoltre, un altro fattore positivo è che il paziente non è esposto alle altre sostanze nocive contenute nel fumo di sigaretta.

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IL SONNO E FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE

La frequenza cardiaca e la pressione arteriosa seguono il ritmo di un orologio bio- logico che segna il massimo di attivazione durante il giorno ed una riduzione di notte. La pressione arteriosa ha quindi un picco di giorno ed una riduzione di notte. La riduzione del tempo di sonno è un fattore di rischio per lo sviluppo di ipertensione.

 

Più sono ridotte le ore di sonno maggiore è l’aumento del rischio. Pertanto, il trat- tamento corretto dell’ipertensione deve prevedere anche un intervento sulla rego- larizzazione del sonno nelle persone che manifestano questo disturbo. L’obiettivo principale del trattamento deve essere quello di “recuperare il sonno perduto quanto più è possibile”. Di solito 2/3 notti di sonno regolare consentono di ripristi- nare il ritmo del sonno.

 

Ci sono delle “buone” abitudini che possono favorire un buon riposo:

  1. Aiutare la regolarità del ritmo sonno-veglia mantenendo costante l’ora a cui si va a letto e quella a cui ci si alza, indipendentemente dalla “nottata” o se si è in vacanza.
  2. Se 30 minuti dopo essersi messi a letto si è ancora svegli è preferibile alzarsi e impegnarsi in qualcosa di rilassante e non insistere nel cercare di addormentarsi.
  3. Limitare l’uso della camera da letto esclusivamente al sonno evitando di utilizzarla per guardare il televisore, mangiare o lavorare.
  4. Evitare di fare esercizi fisici impegnativi dopo le ore 19,00.
  5. Evitare attività mentali impegnative o emotivamente forti prima di andar a dormire.
  6. Non assumere alcol, caffè o sostanze contenenti caffeina in generale la sera.
  7. Evitare di andare a letto a digiuno o fare un pasto eccessivamente pesante.
  8. Evitare il fumo prima di coricarsi.
  9. Evitare di dormire durante il giorno o la sera davanti alla televisione.
  10. Far in modo che la camera da letto sia buia, fresca e silenziosa.
  11. Allontanare la sveglia da una visione diretta.
  12. Creare delle abitudini prima di andare a letto escludendo l’uso di PC, Tablet e Smartphone.
Portrait of a woman with toothy smile sitting during examination at the dental office

IL TUO CUORE DIFENDILO CON I DENTI

I batteri del cavo orale possono diffondersi nel resto del corpo; infatti, diversi studi recenti hanno dimostrato una stretta correlazione tra la Parodontite e le malattie cardiovascolari.

La malattia parodontale è una patologia infiammatoria dei tessuti di supporto del dente, che se non controllata, è coinvolta nella genesi dell’aterosclerosi attra- verso complessi meccanismi. All’origine della parodontite si attribuisce grande importanza agli stili di vita scorretti, come fumo e cattive abitudini di igiene ora- le, ma anche a fattori individuali su base genetica e alla presenza di patologie si- stemiche che possono accentuarne gli effetti. Nella parodontite il normale equili- brio tra l’azione della placca batterica dentale e le difese immunitarie è alterato e questo porta a una irregolare risposta infiammatoria. Gli effetti della parodontite vanno al di là del cavo orale, infatti, l’importante risposta infiammatoria locale può provocare patologie più o meno serie, anche in organi o apparati lontani da quello di partenza, come, ad esempio, l’apparato cardiovascolare. I pazienti con parodontite devono essere informati che sono maggiormente predisposti alle malattie cardiovascolari, e quindi, dovrebbero prestare particolare attenzione ai propri fattori di rischio e mantenere un’accurata igiene orale, con una routine quotidiana che preveda oltre alla classica pulizia, anche la pulizia interdentale, il tutto con prodotti appositamente formulati, che aiutino a contrastate la proliferazione batterica. È importante mantenere un regolare programma di visite periodiche di controllo odontoiatriche.

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UNO STILE DI VITA SANO

L’attività fisica è uno degli strumenti di prevenzione più importanti per la

salute. Si definisce “attività fisica” qualunque movimento del corpo effettuato grazie alla contrazione dei muscoli scheletrici che aumenta il consumo di calorie rispet-to al valore basale rappresentato dal consumo calorico minimo per mantenere le funzioni vitali

Per “esercizio fisico” si intende un’attività fisica continuativa e strutturata, quindi, con un’intensità, una durata, una frequenza e una progressione che consen- te di migliorare l’efficienza fisica. Da tutta la comunità scientifica sono ricono- sciuti i benefici legati allo svolgimento di un’attività fisica regolare, molto utile nella riduzione dei fattori di rischio metabolici. Un’insufficiente attività fisica è frequentemente associata ad un aumentato rischio di malattie come il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiologiche e le dislipidemie. La pratica costante di un ‘attività fisica regolare è un’abitudine che si instaura sin da bambini ed è con-sigliabile mantenerla costantemente in base alle proprie capacità legate all’età. Inoltre, nella pratica medica si è evidenziato che nelle persone meno allenate, modesti incrementi dei livelli di attività fisica possono portare a notevoli benefici. Quindi l’invito rivolto a tutti è quello di intraprendere un percorso di vita attivo caratterizzato da attività fisica praticata con regolarità, in base ad un program-ma personalizzato in relazione alle proprie esigenze e stato di salute. Si comincia con un livello regolare basso o moderato come, ad esempio, una passeggiata a passo veloce 3 volte a settimana della durata di almeno 30 minuti.
L’attività fisica è uno degli strumenti di prevenzione più importanti per la salute. Si definisce “attività fisica” qualunque movimento del corpo effet- tuato grazie alla contrazione dei muscoli scheletrici che aumenta il consu- mo di calorie rispetto al valore basale rappresentato dal consumo calorico minimo per mantenere le funzioni vitali.

Per “esercizio fisico” si intende un’attività fisica continuativa e strutturata, quin-di, con un’intensità, una durata, una frequenza e una progressione che consen-te di migliorare l’efficienza fisica. Da tutta la comunità scientifica sono ricono-sciuti i benefici legati allo svolgimento di un’attività fisica regolare, molto utile nella riduzione dei fattori di rischio metabolici. Un’insufficiente at- tività fisica è frequentemente associata ad un aumentato rischio di malattie come il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiologiche e le dislipidemie. La pratica costante di un ‘attività fisica regolare è un’abitudine che si instaura sin da bambini ed è consigliabile mantenerla costantemente in base alle pro- prie capacità legate all’età. Inoltre, nella pratica medica si è evidenziato che nelle persone meno allenate, modesti incrementi dei livelli di attività fisica possono portare a notevoli benefici. Quindi l’invito rivolto a tutti è quello di intraprendere un percorso di vita attivo caratterizzato da attività fisica prati- cata con regolarità, in base ad un programma personalizzato in relazione alle proprie esigenze e stato di salute. Si comincia con un livello regolare basso o moderato come, ad esempio, una passeggiata a passeggiata a passo veloce 3 volte a settimana della durata di almento 30 minuti.

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ALIMENTAZIONE E FATTORI AMBIENTALI

Delle buone abitudini alimentari associate ad un corretto stile di vita condizio- nano positivamente il rischio cardiovascolare perché contribuiscono al control- lo dei principali fattori di rischio come l’ipertensione, le dislipidemie e l’obesità. Un’alimentazione corretta prevede un equilibrato apporto di nutrienti, carboidrati, proteine, grassi, sali minerali, vitamine e fibre vegetali ed una normale funzione del metabolismo. Delle regole basilari sono costituite da quanto segue:

 

  • Ridurre i grassi di origine animale (carni, burro e formaggi) e sostituirli con quelli monoinsaturi (olio di oliva extravergine) e con i grassi polinsaturi (pesce azzurro, salmone, noci e mandorle)
  • Abolire i grassi idrogenati spesso commercializzati come margarine

 

  • Ridurre il sale fino ad un massimo di 5 grammi al giorno (il contenuto di un cucchiaino da caffè)
  • Favorire il consumo di verdure, ortaggi, legumi, frutta e cereali meglio se in- tegrali
  • Privilegiare il consumo di pesce almeno 2 volte a settimana perché ricco di minerali, di omega 3 (soprattutto il pesce azzurro) ed a basso contenuto di colesterolo
  • Porre attenzione a bottarga, ostriche, gamberi e cozze perché contengono notevoli quantità di colesterolo
  • Evitare il consumo di bevande zuccherate perché possono condizionare l’au- mento di peso
  • Eliminare il consumo di snack, merendine e grissini
  • Moderare il consumo di bevande alcoliche come il vino e la birra, massimo due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne

 

LO SAI CHE…

 

La dieta mediterranea è espressione di una corretta alimentazione perché soddisfa i bisogni nutrizionali del nostro organismo. Il modello prevede un elevato consumo di vegetali, frutta, legumi, cereali, pesce, olio di oliva, un moderato consumo di al- col (vino) e in generale un basso consumo di grassi saturi derivanti da carne rossa, insaccati, burro e formaggi. La proporzione fra gli alimenti è importante:

 

Queste informazioni devono indurre ad una corretta gestione dei grassi nell’ali- mentazione considerando la loro grande valenza nutrizionale e che contribuiscono a proteggere organi vitali come il cuore, il fegato, i reni, il cervello e gli occhi. Gli Omega3, presenti nel corpo, in parte derivano dalla dieta ed in parte vengono sin- tetizzati dall’organismo; apportano un grande beneficio al profilo lipidico dell’orga- nismo, quindi è consigliabile consumare pesci azzurri che rappresentano, insieme al salmone, l’unica eccezione relativa alle carni grasse.

Vengono definiti essenziali quelli che non possono essere prodotti dal nostro orga- nismo e di conseguenza devono essere introdotti con l’alimentazione. I più studiati sono l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA), contenuti in quantità rilevanti nei pesci quali acciuga, salmone, tonno, trota e sgombro. Essi sono incorporati nelle membrane delle nostre cellule e la loro presenza ne garanti- sce l’integrità ed il corretto funzionamento.

 

Sono molto utili per:

 

  • La funzionalità cardiaca
  • La funzionalità cerebrale
  • La funzionalità visiva
  • La pressione sanguigna
  • I trigliceridi

 

I benefici legati ad un’alimentazione ricca di Omega3, in particolare di EPA e DHA, derivano dall’accumulo di questi preziosi acidi grassi nelle cellule dell’organismo. È infatti dimostrato che sono sicuri anche quando vengono assunti per periodi pro-

lungati. L’assunzione quotidiana di EPA e di DHA dovrebbe quindi essere una buona abitudine nell’ambito di uno stile di vita sano.

 

LO SAI CHE…

 

 

Gli Steroli vegetali sono molecole di origine naturale presenti in numerosi alimenti di origine vegetale, ad esempio negli oli vegetali, in particolare l’olio di mais, nei ce- reali, nei semi, nella frutta secca e nelle verdure. Hanno una struttura chimica molto simile a quella del colesterolo, quindi, sono in grado di ridurre a livello intestinale l’assorbimento sia del colesterolo introdotto con l’alimentazione sia di quello pro- dotto dall’organismo.

 

Per il loro particolare meccanismo d’azione, gli steroli vegetali possono influenzare l’assorbimento delle vitamine e delle sostanze liposolubili, pertanto si raccomanda il consumo di frutta e di verdure ricche di carotenoidi, per lo più di colorito rosso/ arancione come le carote, le zucche, il melone, le albicocche, i pomodori, le angurie e i peperoni, in caso di assunzione di steroli vegetali per periodi prolungati.

 

LO SAI CHE…

 

 

Il riso rosso fermentato è molto conosciuto anche in occidente, grazie alla sua

capacità di contribuire a mantenere il normale livello di colesterolo nel sangue.

Attraverso la fermentazione, questo lievito arricchisce il riso di un gruppo di sostan- ze chiamate “Monacoline”, a cui è stata scientificamente attribuita una spiccata capacità di abbassare il colesterolo. Il tipo “K” (Monacolina K), imitando la struttura chimica e l’azione farmacologica delle “Statine” (farmaci di sintesi), è considerata la Monacolina più efficace e importante. A differenza delle Statine di sintesi, l’impiego di estratti di riso rosso fermentato è ammesso anche nella produzione di integratori alimentari, purché rimanga entro certi limiti fissati dal Ministero della salute (per assicurare adeguate garanzie di sicurezza d’uso).

 

È controindicata l’assunzione contemporanea di Riso rosso fermentato e Sta- tine. Altre sostanze coadiuvanti sono: i Policosanoli, derivati dalla canna da zucchero e dalla lavorazione dei cereali, il Resveratrolo, che svolge un’azione antiossidante, il Coenzima Q10, costituente fisiologico dell’organismo che inter- viene nei processi di produzione dell’ATP (il carburante utilizzato dal nostro or- ganismo), l’Acido folico, la Vitamina B6 e la Vitamina B12, che contribuiscono al normale metabolismo dell’Omocisteina. Un accumulo di Omocisteina nel nostro organismo può essere dannoso per alcuni organi ed in particolare per l’apparato cardiovascolare.